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Il mestiere del restauratore/conservatore è difficilmente circoscrivibile e può comprendere molte discipline, ma comune a tutte è l’etica che conduce le operazioni di recupero nel rispetto della natura dei materiali e nel rispetto della loro storia.
L’approccio scientifico del restauratore guida gli interventi di recupero e di restauro; la passione per l’arte e per la storia dell’uomo, ne fanno un mestiere gratificante.
La tecnica pittorica dell’affresco è in assoluto la più duratura. Un dipinto in affresco è in grado di resistere nei secoli, se l’architettura che lo sostiene resta sana. Il restauratore sa riconoscere tracce che rivelano la presenza di bellezze artistiche sepolte dall’incuria e dalla storia. Eseguire un’indagine stratigrafica può dare esiti sorprendenti e di grande valore.
La scultura è parte integrante della struttura architettonica. Intervenire conciliando le tecniche di restauro conservativo e la sensibilità per l’arte consente la rivalutazione degli elementi storici nell’architettura pubblica e privata per la sua valorizzazione culturale, artistica ed economica.
La patina che si forma nel corso del tempo è un elemento imprescindibile nella valenza artistica e storica del manufatto. È necessario intervenire rispettandone le caratteristiche fisiche ed estetiche: essa valorizza l’oggetto d’arte.
documentazione assente
Il restauro dei dipinti costituisce l’insieme delle operazioni atte a prolungare la vita del manufatto e implica un intervento sulla materia. Per estensione con “restauro” si intende il risultato dell’intervento ed anche la parte sottoposta a restauro.
Ciò che è denominata architettura “moderna” sta entrando giustamente a far parte del nuovo “antico”. Con il passare degli anni e delle generazioni l’architettura degli anni ’60 / ’80 è entrata (pur con prepotenza) a far parte integrante del paesaggio ed ormai parte integrante della memoria collettiva. L’architettura moderna è molto delicata e buona parte del patrimonio è stato già devastato, snaturato da interventi non manutentivi: interventi di vero e proprio-rifacimento e modifica delle caratteristiche sostanziali ed estetiche del costruito.
Non c’è alcuna differenza: l’approccio alla conservazione è il medesimo.
È imprescindibile la fase di conoscenza del manufatto, a partire dalle fondamenta per arrivare alla più alta e fine decorazione, per poter procedere al restauro, alla corretta conservazione.
Ad esempio: la diagnosi di un affresco non può non considerare il supporto murario su cui è collocato e addirittura qual è il contesto climatico nel quale vive o il terreno sul quale sussiste l’architettura che lo sostiene.
– L’affresco è parte integrante dell’intonaco;
– L’intonaco è parte integrante della muratura;
– La muratura è struttura architettonica.
– Ed il tutto, attraverso i secoli, testimonia la nostra storia e la storia della nostra arte.
Lo stesso approccio vale per il restauro lapideo: decorazioni in pietra, sculture e rilevi in genere sono parte integrante dell’architettura, del monumento.
Le modalità d’intervento saranno quindi guidate dalla conoscenza del manufatto stesso sul quale si stà intervenendo.
Il mestiere del restauratore/conservatore è difficilmente circoscrivibile e può comprendere molte discipline, ma comune a tutte è l’etica che conduce le operazioni di recupero nel rispetto della natura dei materiali e nel rispetto della loro storia.
L’approccio scientifico del restauratore guida gli interventi di recupero e di restauro; la passione per l’arte e per la storia dell’uomo, ne fanno un mestiere gratificante.